CONVOCAZIONE CONTRATTO 2019/2021. UN BLUFF PER PRENDERE TEMPO!?

Apprendiamo da un “tweet” del Ministro Trenta che il Governo intende convocare i tavoli per il rinnovo del contratto 2019/21 del comparto sicurezza e difesa. Letta così sembra una notizia solo positiva, ma tempistica, documenti di bilancio e qualcos’altro suggeriscono prudenza.

L’annuncio arriva il 2 luglio e quindi immediatamente dopo:

  • che 210 milioni delle già esigue risorse contrattuali disponibili sono state destinate ai FESI (30 giugno 2019);
  • la presa di posizione di quei Cocer (E.I. e CC.) che avevano promosso l’incontro preelettorale con il Premier Conte e diffuso le presunte promesse del Governo (proroga e finanziamento del correttivo, finanziamento “Strade Sicure”).

La legge di Bilancio per il 2019 ed il DEF 2020 prevedono per il rinnovo del contratto 2019/2021 uno stanziamento ridicolo, pari al minimo previsto per legge (indice IPCA).

Con queste premesse, è evidente che un eventuale trattativa potrà al massimo portare all’utilizzo dei 210 milioni di euro più qualche spicciolo (dal 2020) per le indennità accessorie anziché sul FESI (una partita di giro) o, molto più facile, a prendere atto della situazione ed attendere nuove (improbabili) risorse nella legge di bilancio per 2020.

Per finire, ad oltre 1 anno e mezzo dalla sentenza n. 120/2018 la legge sul sindacato dei militari è ancora in alto mare ed il Ministro della Difesa non ha emanato provvedimenti idonei a dare sostanza ai sindacati. Risultato: ai militari rimane ad oggi il Co.Ce.R. e la concertazione. Speriamo di venire smentiti con la convocazione al tavolo del contratto anche dei neo sindacati dei militari. 

In questo contesto, l’annuncio del Governo appare più un bluff che altro. Un tentativo di prendere tempo, in attesa di tempi migliori!