Il Gabinetto del Ministro della Difesa ha emanato la V Direttiva sul sindacato dei militari, stavolta relativa all’operatività dei medesimi nelle more dell’emanazione della legge.
Si tratta di un altro (timido) passetto in avanti, ma dobbiamo purtroppo constatare che ancora una volta si è persa l’occasione per dare effettiva attuazione a quanto stabilito dalla Corte Costituzionale con la sentenza n.120/2018, così come interpretata dal Consiglio di Stato in sede di parere.
Riteniamo che questa Direttiva sia del tutto insufficiente a garantire l’operatività dei sindacati dei militari e speriamo che il Ministro dell’Economia e delle Finanze non si limiti al solito “copia e incolla” con riferimento ai sindacati del personale della Guardia di Finanza
Si continua nella logica di limitare l’attività dei sindacati al solo livello di confronto centrale, quando tutti sanno che le criticità più importanti si riscontrano a livello locale, e si continua a considerare i sindacati fratelli minori della rappresentanza militare.
Nessuna risposta sulla compatibilità tra le cariche sindacali e della rappresentanza militare, nessuna previsione di permessi e distacchi per i dirigenti sindacali, nessun obbligo di informazione e consultazione dei sindacati nelle materie di competenza, solo per fare alcuni esempi.
E’ chiaro che non c’è volontà di far decollare il sindacato e di traccheggiare sino all’emanazione di una legge che, vista la situazione politica, appare sempre più lontana.
In queste condizioni è molto probabile che saranno ancora una volta i giudici a dover colmare le lacune prodotte dalla mancanza di coraggio della politica.