ART. 54. PENSA ALLA PENSIONE, CONTATTA IL SILF. IL RICALCOLO SPETTA A TUTTI I “MISTI”

Come noto, l’INPS ha ritenuto, e tuttora ritiene erroneamente, che gli arruolati in un qualsiasi corpo militare che abbiano maturato, al 31 dicembre 1995, meno di 18 anni di servizio utile ai fini pensionistici, quindi ricadenti nel sistema c.d. “misto” siano soggetti all’aliquota contributiva prevista nella misura del 35 % dall’art. 44 del D.P.R. n. 1092/1973, previsto per il personale civile e non a quella del 44%, prevista dall’art. 54 D.P.R. citato previsto per il personale militare.

La soluzione applicata dall’I.N.P.S. è stata oggetto di numerose censure e nel tempo si è consolidato un orientamento favorevole ai ricorrenti.

Le Sezioni Giurisdizionali delle Corti dei Conti territoriali e Centrali di Appello si sono pronunciate nel riconoscere il diritto del militare, che maturi il diritto a pensione al quindicesimo anno di servizio, della applicazione della aliquota del 44% della base pensionabile di cui all’art. 54 DPR n. 1092 del 1973, ritenendo che l’art. 54 sopra citato non ha natura speciale e va applicato a tutto il personale militare che sia cessato dal servizio con trattamento pensionistico c.d. misto. (si citano solo alcune delle numerose sentenze ad oggi emesse: Corte dei Conti II Sez. Centrale d’Appello n. 208 del 2019 – Corte dei Conti III sez. Centrale di appello n. 228 del 2019 e Corte dei Conti I sezione Centrale di Appello n. 422 del 2018; Corte dei Conti Sezione Giurisdizionale Lazio sentenze n. 61 – 62 – 63 – 64 – 65 – 66 – 689 – 69 – 70 – 71 – 72 – 79 – 82 – 83 – 85 – 88 del 2019 – Corte dei Conti sez. Giurisdizionale Calabria n. 203 del 2019 – 432 del 2019 – 2981 del 2019 – 214 del 2019 – 253 dl 2019 – 415 del 2019 – 291 del 2019 – 108 del 2019)

Tuttavia, l’inspiegabile resistenza dell’INPS nel mantenere la propria posizione, rende ad oggi necessario presentare ricorso (dall’esito favorevole pressoché garantito) per ottenere il ricalcolo della pensione.

In caso di accoglimento del ricorso, il militare otterrà il ricalcolo della sua pensione in base all’aliquota più favorevole del 44%. I benefici economici derivanti dalla maggiorazione dell’aliquota per la quota A di pensione, variano dai 150,00 a 300,00 euro mensili, con corresponsione da parte dell’INPS dei ratei arretrati maggiorati di interessi e rivalutazione monetaria.

Per tale ragione, il SILF ha istituito, in collaborazione con l’Associazione FICIESSE e con studi legali che hanno già trattato con successo la materia, un servizio dedicato a tutti i finanzieri che sono andati in pensione o che stanno per andare in pensione.

Pensa alla pensione, contatta il SILF!

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