ADESSO E’ CHIARO PERCHE’ GLI STATI MAGGIORI VOGLIONO IL TAR E NON IL GIUDICE DEL LAVORO

Per la prevalente giurisprudenza, senza una legge che disponga diversamente, le controversie per comportamento antisindacale, anche relative al personale in regime di diritto pubblico, sono di competenza del giudice ordinario in veste di giudice del lavoro. Se ancora vi fosse stato qualche dubbio in ordine al personale militare è stato ora fugato dal contenzioso tra l’Arma dei carabinieri ed il sindacato SIM Carabinieri che si è appena concluso con la procedura di conciliazione giudiziale presso il Tribunale Ordinario di Palermo.

Detto della competenza, è la conclusione del procedimento di Palermo ed i relativi tempi e costi di risoluzione che fanno riflettere. Con questa procedura la questione è stata risolta a favore del sindacato (reintegro del dirigente sindacale trasferito) in tempi brevi e costi relativamente bassi. L’esperienza e le statistiche insegnano che qualora la questione fosse stata trattata dal TAR, come prevede il testo Corda sui sindacati del personale militare appena licenziato dalla IV Commissione Difesa della Camera, la tempistica, i costi e soprattutto l’esito del procedimento sarebbero stati molto diversi. Sarà per questo che gli Stati Maggiori hanno tanto spinto (e purtroppo ottenuto) la competenza di TAR e Consiglio di Stato?!

Chiediamo al Parlamento di ripensare una norma che rischia di attribuire al (solo) personale militare diritti sindacali di serie C del tutto inefficaci.  

                 ROMA 25 GIUGNO 2020           SEGRETERIA GENERALE SILF