La vicenda nasce da una richiesta di accesso agli atti avanzata dal SILF Torino al Comando Regionale Piemonte ed avente per oggetto documenti e comunicazioni tra il citato Comando ed il locale Co.Ba.R. Al rifiuto del Comandante Regionale di fornire gli atti, il SILF Torino avanzò ricorso a avanti la Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi della Presidenza del Consiglio che gli diede ragione. Per maggiori dettagli si rimanda al nostro precedente articolo IL SINDACATO E’ LEGITTIMO E OPERANTE ANCHE A LIVELLO LOCALE, LA COMMISSIONE ACCESSO AGLI ATTI DA RAGIONE AL SILF (preleva qui)
Tuttavia, nonostante la pronuncia della Commissione, il Comando Regionale Piemonte non ha ottemperato e siamo stati costretti a rivolgerci al TAR Piemonte.
Bene, con nostra sorpresa, lo stesso Comando Regionale Piemonte ha fornito i documenti richiesti ed ha rinunciato al contenzioso. Preleva qui la sentenza TAR Piemonte n. 404/2020 pubblicata lo scorso 24 giugno 2020.
Rimane il sospetto che le amministrazioni militari siano da un lato rinfrancate dalle posizioni molto prudenti sul sindacato dei militari del Ministro Guerini rispetto all’ex Ministro Trenta, ma dall’altro temano il giudizio di qualsiasi organo giurisdizionale, tanto da arrendersi prima di ogni giudizio, come accaduto anche avanti al Tribunale del lavoro di Palermo qualche giorno fa. Sulla punto rimandiamo ad un articolo tratto dall’Espresso – preleva qui l’articolo.
Sarà forse per questo e perché finalmente, dopo il CEDS, anche la CEDU si sta muovendo, che tutti i vertici militari spingono per l’approvazione del (pessimo) PDL Corda? Per come stanno le cose, è forse meglio che a riempire il vuoto legislativo lasciato dalla sentenza n. 120/2018 della Corte Costituzionale siano i giudici piuttosto che la politica.