VOGLIONO FARE “SPECIFICATAMENTE” FESSI I FINANZIERI!?

Lo scorso 6 novembre si è riunito il Comitato Direttivo Nazionale del SILF. All’ordine del giorno il pessimo scenario che si sta prefigurando a danno dei finanzieri. Di seguito il documento (clicca e preleva il Documento Direttivo SILF 6 novembre 2021 in pdf) approvato all’unanimità.

Il COMITATO DIRETTIVO NAZIONALE

LETTA, CONDIVISA E APPROVATA la relazione del Segretario Generale;

CONSTATATO che la proposta di legge dei sindacati militari in via di definizione al Senato non recepisce le indicazioni della sentenza 120/18 della Corte Costituzionale, delle sentenze della Corte E.D.U. Matelly c. Francia e Adefdromil c. Francia del 2 ottobre 2014 e delle pronunce del CEDS del 4 luglio 2016 (reclamo CESP n. 101/2013) e (reclamo CGIL n. 140/2016) e, soprattutto, non riconosce ai militari un strumento di tutela e rappresentanza effettivo ed indipendente e, soprattutto, non considera minimamente le peculiarità delle funzioni assegnate al personale della Guardia di Finanza rispetto alle Forze Armate;

TENUTO CONTO dell’irragionevole e perdurante atteggiamento di totale chiusura da parte delle amministrazioni militari nei riguardi dei sindacati del personale militare ed in particolare dei sindacati del personale della Guardia di Finanza;

PRESO ATTO che, vista anche l’ultimo DDL Bilancio che riconosce ai poliziotti civili il beneficio dell’aliquota del 2.44% per il calcolo dell’assegno di pensione quota A e B, la “specificità” di poliziotti civili risulta meglio o ugualmente retribuita sotto il profilo stipendiale e previdenziale rispetto ai poliziotti militari, a fronte delle stesse funzioni e di limitazioni di diritti molto più rilevanti;

CONSTATATO che le proposte di rinnovo contrattuale ad oggi emerse non sembrano riconoscere la peculiarità della Guardia di Finanza rispetto alle Forze Armate e, anzi, sembrano mostrare una netta prevalenza delle proposte avanzate dalla Difesa;

CONSIDERATO che lo scenario che si va prefigurando nel medio lungo termine è quello di una sensibile accentuazione dell’isolamento del personale militare e, conseguentemente, deL personale della Guardia di Finanza, rispetto al resto della società civile, attesa la recente proposta di legge di riforma della giustizia militare (“pdl Aresta”) adottata come testo base ed il crescente “peso” politico della Difesa all’interno del comparto sicurezza e difesa;

VALUTATO che l’approvazione dei provvedimenti in precedenza segnalati, senza sensibili e rilevanti modifiche, oltre a rendere lo status militare del personale della Guardia di Finanza un inaccettabile elemento di penalizzazione, sostanzierebbe un evidente inconciliabilità dell’ordinamento italiano rispetto ai principi costituzionali e, soprattutto di matrice europea (sostanzialità e proporzionalità), atteso che verrebbe meno il corretto bilanciamento tra limitazioni di diritti sindacali (pensate e concepite per la funzione di Difesa) e della caratteristiche funzione effettivamente svolta (funzione di polizia economico-finanziaria).

IMPEGNA LA SEGRETERIA NAZIONALE

a continuare le azioni già intraprese e a realizzare ogni ulteriore azione, anche di tipo giudiziario, utile a modificare sensibilmente i provvedimenti in corso di definizione (legge sul sindacato, contratto, riforma della previdenza, legge di bilancio, riforma della giustizia militare), al fine di garantire ai finanzieri i giusti diritti ed il giusto trattamento stipendiale e previdenziale, dove per “giusto” si intende correttamente correlato a funzioni e responsabilità. 

IL COMITATO DIRETTIVO NAZIONALE

inoltre, approva l’orientamento di sviluppo e rafforzamento delle politiche interne, anche attraverso la dotazione di un software gestionale atto ad uniformare la contabilità generale del Sindacato, enunciate nel documento del Segretario Generale e nel “Regolamento delle ripartizioni delle risorse al territorio”, oggi approvato, volte a strutturare e rafforzare il SILF sul territorio.