
L’indennità di presenza esterna è nata con i primi contratti del personale della polizia di Stato, subito dopo la smilitarizzazione, quando i finanzieri non avevano diritto alla contrattazione.
Questa indennità era pensata per il servizio di pattuglia su strada, nel tempo tuttavia, seppure senza senza modifiche formali, è stata oggetto di diverse interpretazioni tra le varie Forze di polizia e di numerose pronunce della giustizia amministrativa.
Il tutto ha prodotto e produce tanta confusione. Anche nella Guardia di Finanza si era giunti ad un’applicazione disarmonica e anarchica dell’indennità, tanto che, qualche anno fa, anche su sollecito del MEF e di NoiPA, si è reso necessario un intervento di interpretazione autentica di carattere centrale, adottato con il compendio sull’indennità accessorie del Comando Generale.
Dobbiamo tuttavia constatare che l’interpretazione del compendio risulta troppo generica e restrittiva e non consente il riconoscimento dell’indennità di presenza esterna anche in presenza di condizioni oggettive che per prassi e giurisprudenza lo ammetterebbero. Ci riferiamo in particolare alla situazione di alcune delle cc.dd. “pertinenze” di Reparto e alla situazione di alcuni particolari servizi.
Nei giorni scorsi abbiamo segnalato al Comando Generale due casi emblematici alle sedi di Oristano (pertinenza) e Foggia (servizi resi al Poligrafico) ed abbiamo chiesto di risolvere le situazioni, se necessario anche attraverso un’eventuale modifica al compendio.
LA SEGRETERIA NAZIONALE SILF