Dopo diverse assemblee sindacali sul territorio piemontese il Sindacato Italiano Lavoratori Finanzieri ha raccolto alcune criticità degne di nota che vanno denunciate. Il Reparto Pronto Impiego di Torino da 15 anni è impegnato costantemente nell’emergenza cronica alimentata da questioni di ordine pubblico connesse alla TAV.
Il modello ormai è collaudato: la politica non riesce ad affrontare le questioni cruciali del vivere sociale e i nodi ricadono prima sulle forze di polizia e poi sulla magistratura: cuscinetti ormai logori dei nostri tempi.
Alla comunità piemontese e a Roma sfugge un dettaglio: i Baschi Verdi della Guardia di Finanza impiegati in val di Susa sono sempre gli stessi, e spesso non bastano, tanto che in altri compiti vengono supportati da colleghi che “normalmente” dovrebbero essere impiegati in altro.
Quelle poche unità di nuovo personale che vengono inviate ogni anno in Piemonte non sopperiscono nemmeno alle tante domande di trasferimento, cambio incarico o despecializzazione dei colleghi che chiedono di cambiare lavoro perché sono ormai stanchi di fare servizi dove i turni ordinari sono una chimera.
Ormai non c’è tempo per gli aggiornamenti professionali, anche su questioni importanti come la riforma Cartabia ad esempio, né per il paventato “intervento di supporto” al NUE 112; servizio, tra l’altro, che richiede una specifica ed adeguata formazione professionale.
Non si può più mettere la testa sotto la sabbia, esiste un problema sicurezza nel Paese che ormai ha assunto dimensioni strutturali da nord a sud, che può essere affrontato solo con nuove e massicce assunzioni di personale. La coperta è corta e quando è contesa tra Torino e Lampedusa rischia di strapparsi definitivamente, con buona pace di chi sotto quella coperta ha riposto i propri bisogni di sicurezza: i cittadini.
Il Segretario Generale SILF
Francesco Zavattolo
Il Segretario SILF di Torino
Simone Sansoni