POLIZIA DEL MARE: I NODI SONO QUASI AL PETTINE

La prerogativa di pubblica sicurezza in mare assegnata alla Guardia di Finanza trova origine, nel recente passato, nel Decreto del Ministro dell’Interno 25 marzo 1998 recante: “Direttive per il coordinamento dei servizi di ordine e sicurezza pubblica sul mare” (c.d. Decreto Napolitano). Le norme successive, come da ultimo, il D.Lgs. 177/2016 non sono altro che il naturale riconoscimento del lavoro svolto dalle donne e dagli uomini del comparto aeronavale che in questi anni si è sempre distinto per tradizione marinaresca, competenze, background e impiego multifunzionale della flotta.
L’aumento consistente dei traffici illeciti perpetrati via mare e dell’immigrazione clandestina, che stando alle indicazioni pubbliche rese dall’Agenzia Europea Frontex ha registrato un incremento del 158% nei primi sei mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2022, ha messo a dura prova il personale del contingente di mare il quale, in alcuni casi, è stato impiegato in giornate di moto senza soluzione di continuità.
Come abbiamo ripetuto in altre sedi, ciò che sembrava straordinario è divenuto ordinario ma le risorse umane sono sempre le stesse e sempre meno giovani.
Crediamo che l’origine delle criticità odierne risalga nel fatto che alle “nuove” competenze e responsabilità assegnate dalla legge “Madia” non è seguito un aggiornamento dell’organico (e della struttura), che di fatto è rimasto immutato da qualche decennio.
Oggi come SILF abbiamo chiesto un intervento dell’Organo di Vertice (clicca e preleva la nota Silf 13 del 16.11.23 Criticità personale contingente di mare) teso a:
  1. incrementare gli organici, prevedendo nuove e consistenti assunzioni di personale;
  2. capillarizzare i reparti navali con specifico riguardo a quelle realtà territoriali dove insistono Comandi Provinciali di nuova istituzione che non hanno un supporto nevralgico di reparti di mare costieri e alturieri o lacuali di rispetto;
  3. acquisire/realizzare nuove infrastrutture adeguate a soddisfare le necessità del personale in termini di corretto riequilibrio psico-fisico prima, durante e al termine del servizio;
  4. potenziare i Reparti “di prima linea” come quelli siciliani, calabresi e pugliesi con nuovi mezzi a vantaggio del servizio e del benessere del personale operante.

Siamo consapevoli che si tratta di uno sforzo straordinario, ma siamo altrettanto coscienti che solo elevando lo standard del “benessere organizzativo” si possono ottenere riflessi positivi a vantaggio dei colleghi, dell’Amministrazione e della collettività.

LA SEGRETERIA NAZIONALE SILF