CONTRATTO E PREVIDENZA. EMENDAMENTO GOVERNO, QUALCHE BUONA NOTIZIA E TANTA, TANTA PROPAGANDA

CLICCA E SCARICA LA VELINASILF 15.12.2023 CONTRATTO E PREVIDENZA

Eravamo rimasti al primo storico incontro tra i sindacati del personale della Guardia di Finanza e il Ministro dell’Economia e delle Finanze. In quell’occasione, l’On. Giorgetti aveva preso atto delle nostre rivendicazioni e annunciato provvedimenti concreti già in legge di Bilancio.

Leggendo le dichiarazioni di qualche parlamentare e di qualche sindacato sembrerebbe che il Governo Meloni stia riconoscendo al personale in divisa chissà quali vantaggi. La realtà, purtroppo, evidenzia qualche buona notizia e tanta, tanta propaganda!

L’emendamento al DDL Bilancio n. 65.0.1000 presentato dal Governo nei giorni scorsi prevede risorse extra contrattuali per la c.d. specificità, per complessivi 93,3 milioni di euro per il 2024, 98,3 milioni di euro nel 2025, 108,3 milioni di euro nel 2026 e 60 milioni di euro strutturali dal 2026. Le risorse in esame sono destinate: alla c.d. previdenza dedicata (5 milioni di euro nel 2024 e 10 milioni di euro dal 2025), alla stipula di polizze assicurative (38,3 milioni di euro per gli anni 2024, 2025 e 2026), alla contrattazione del personale dirigente (18 milioni a decorrere dal 2024) ed al trattamento accessorio del personale non dirigente (32 milioni di euro per il 2024 e per il 2025 e 42 milioni di euro a decorrere dal 2026).

Il DDL Bilancio prevede altresì uno stanziamento di risorse per i rinnovi del contratto 2022-2024 dell’intero pubblico impiego per complessivi 5,5 miliardi di euro a decorrere dal 2024, che garantiscono a tutti i dipendenti pubblici un incremento medio lordo del 5,78% a decorrere dal 2024, che, per la Guardia di Finanza equivarrebbe ad un incremento mensile medio lordo di circa 200,00 euro[1]. Una parte di questo incremento riferita al 2024 è già stata percepita dal personale con la mensilità di dicembre sotto forma di “Anticipo rinnovo CCNL 2022-2024”. Mentre da gennaio 2024 scomparirà dalle buste paga la voce “UT 2023 1,5%”, in attesa che venga rinnovato il contratto e rimane solo la voce “IND.VACANZA CONTRATTUALE”.

E allora… come è stato trattato il personale in divisa? Siamo di fronte ad un trattamento straordinario, come sembrerebbero evidenziare alcuni commenti, oppure siamo al cospetto di un trattamento del tutto simile a quello di tutti gli altri dipendenti pubblici?

Per poter dare una risposta a questi quesiti, abbiamo comparato gli stanziamenti (importi in milioni di euro) disposti dal Governo Meloni (in rosso) e quelli disposti dai precedenti Governi (in nero), in materia di contratto e specificità (varie destinazioni):

RISORSE 2018 2019 2020 2021 2022 2023 2024 2025

2026

RINNOVO CONTRATTO

2022-2024

Incremento a regime 5.78% (circa 200 euro lordi al mese)

Inflazione triennio cumulata

16,1%

        310 IVC ordinaria 500 per IVC ordinaria 1.500 già utilizzati per Una Tantum 2023 500 per IVC ordinaria 3.000 + 2.000 (già utilizzati per anticipo IVC 2024) 500

5.000

500

5.000

RINNOVO CONTRATTO

2019-2021

Incremento a regime

4,07% (circa 120 euro lordi al mese)

Inflazione triennio cumulata

2,2%

   

1.100

 

1.775 3.375          
CONTRATTAZIONE DIRIGENTI 3,144 6,282 12,422 15,422 18,422 18,422 18,422

+ 18

18,422

+ 18

18,422

 + 18

RISORSE SPECIFICITA’ ACCESSORIO       127 127 127 127

 + 32

127 

+ 32

127 

+ 42

PREVIDENZA DEDICATA         10 20 30

 + 5

30

+ 10

30
PREVIDENZA COMPLEMENTARE         10 20 30 30 30
POLIZZE ASSICURATIVE       10 10

+ 38,3

10

+ 38,3

  38,3

*Importi in milioni di euro

Pur apprezzando gli sforzi del Governo e precisando che non si pretendeva e non si pretende un incremento della retribuzione pari all’indice di inflazione degli ultimi tre anni, è del tutto evidente che i dati reali evidenziano che:

  • le risorse destinate al rinnovo contrattuale, seppur superiore a quelle stanziate nel precedente rinnovo, non consentono di recuperare in maniera accettabile la perdita d’acquisto sofferta dalle retribuzioni per effetto dell’inflazione (16,1% nel triennio 2022-2024 rispetto al 2,2% del triennio precedente);
  • il trattamento riservato al personale del comparto sicurezza e difesa sia del tutto in linea con quello dedicato al resto del pubblico impiego.

Non si comprendono e non si giustificano, pertanto, i toni entusiastici ascoltati in questi giorni.

Anche sotto il profilo della distribuzione delle poche risorse appostate per la specificità, non possiamo non evidenziare alcune criticità:

  • il rilevante (rispetto alle unità interessate) stanziamento (18 milioni di euro) dedicato alla contrattazione del personale dirigente, atteso che lo stesso personale gode dell’incremento annuale ISTAT, della progressione per classi e scatti e dell’estensione per legge delle indennità accessorie previste nel contratto del personale non dirigente;
  • l’assenza di stanziamenti per la previdenza complementare;
  • la pochezza (42 milioni di euro) delle risorse destinate al trattamento accessorio del personale non dirigente.

Le note positive riguardano l’incremento delle risorse da destinare al buono F.A.F. e la previsione della licenza speciale per i dirigenti sindacali, in attesa dei decreti di attuazione della legge n. 46/2022.

Nei prossimi mesi si apriranno i tavoli su contratto e previdenza, il SILF è pronto a fare sentire la voce dei rappresentati. Iscriviti e partecipa, chi è senza sindacato non avrà voce!

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[1] Dato rilevato applicando l’incremento del 5,78% alla retribuzione media del personale non dirigente della Guardia di Finanza ricavata dal Conto Annuale 2021, rivalutata degli effetti del contratto 2019-2021.