Se qualcuno pensava o pensa ancora di chiudere in quattro e quattr’otto il rinnovo del contratto 2022-2024, con la solita, rapida distribuzione delle poche risorse sul fisso ed il rinvio di tutte le altre questioni (accessorio, previdenza, regole, ecc.) ai soliti tavoli e impegni futuri (e poi mai realizzati), ha fatto male i conti.
Il SILF, a tutela dei finanzieri che rappresenta, non può e non intende chiudere la trattativa a queste condizioni. I colleghi possono e potranno ben capire che ogni ritardo nella chiusura della trattativa è e sarà eventualmente addebitabile solo al Governo, che non ha rispettato i tempi (il contratto è scaduto da 2 anni e mezzo) e non ha mantenuto le solenni promesse di attenzione al comparto (ricordiamo la dichiarazione del Presidente Meloni sullo straordinario).
Le richieste del SILF, in larga parte condivise dalla maggioranza delle OO.SS. delle forze di polizia ad ordinamento militare, sono tanto semplici, quanto ferme:
- le risorse ad oggi disponibili sono insufficienti e vanno utilizzate tutte per rivalutare la retribuzione fissa e continuativa;
- le indennità accessorie devono essere rivalutate e riportate a livelli accettabili e simili a quelli del resto dei lavoratori, in questo contratto (senza rinvii ed ulteriori promesse), con risorse suppletive e/o con la razionalizzazione dei servizi;
- il tavolo di confronto sulla previdenza va aperto subito;
- le regole delle relazioni sindacali devono essere condivise con il sindacato, il Governo non può scrivere le regole del gioco da solo.