Ai detrattori del sindacalismo militare, a quanti lamentavano che non ci sarebbe stata differenza rispetto alla vecchia rappresentanza militare e a quanti hanno remato contro l’entrata in vigore della legge, con il caso Brindisi abbiamo dimostrato che si sbagliavano. Il SILF, insieme ad altri pochi sindacati, ha reclamato e ottenuto rispetto per i colleghi impiegati in ordine pubblico in quello che sarà il teatro Italiano sul mondo intero per tre giorni. I rilanci di stampa nazionale ed estera che parlano di noi, testimoniano un aspetto su tutti: il sindacato si fa sul posto, sui luoghi di lavoro. Il SILF a Brindisi c’era e c’è! Il resto sono solo esercizi stilistici di filosofia sindacale da salotto o da astanteria.
Fatta questa breve premessa, veniamo al punto cruciale della questione, ovvero la visione politica del concetto di sicurezza del Paese. Dobbiamo, ahimè, prendere atto che l’esempio di Brindisi testimonia la scarsa attenzione dell’Autorità di Governo, e della politica in generale, nei confronti degli operatori di sicurezza. Quanto accaduto in questi giorni, si badi bene, è solo la punta dell’iceberg di una visione miope, disinteressata, menefreghista e opportunistica di chi pensa di fare campagna elettorale sulla pelle dei poliziotti, dei carabinieri e dei finanzieri.
Il riferimento alla “montagna sommersa” nasce dal fatto che la mala gestione di un evento programmato e prevedibile come il G7, non è un fatto isolato, ma si incunea nel quadro più generale del disinteresse già dimostrato in occasione dell’apertura del tavolo negoziale. Il lavoro del finanzieri, vale meno di quello di una baby sitter. Con tutto rispetto, ovviamente.
Età media elevata, paghe orarie accessorie offensive, trattamenti (nel caso specifico) riprovevoli sono la rappresentazione plastica di una volontà che mina la fiducia degli operatori. Quanto tale visione sia radicata in taluni ambienti lo testimonia il fatto che con l’occasione del G7 si pensa ad attribuire all’Esercito poteri speciali di polizia: il subappalto della sicurezza. Ricordiamo che in questo Paese di subappalto si muore e il Ministro dell’Interno tace.
A Brindisi come al tavolo negoziale noi abbiamo alzato le barriere con orgoglio, perché stiamo dalla parte di chi lavora e rischia la propria vita, sempre. Per tutti gli altri ci sono i filosofi e pensatori.
Ai colleghi della Guardia di finanza: il SILF è con voi e lo testimoniano i fatti.
La Segreteria Nazionale