LA PIAZZA E’ SOLO L’INIZIO. IL DDL CORDA VA CAMBIATO E SUL CONTRATTO IL GOVERNO DEVE SENTIRE ANCHE I SINDACATI

Comunque vada, sarà stato un successo! Perché è stata la prima storica volta in piazza (e che piazza) per i sindacati del personale militare (non tutti purtroppo! Qualcuno non ha aderito, qualche altro si è ritirato in extremis) e perché abbiamo dimostrato coraggio, consapevolezza e maturità. Coraggio, perché non si rischia nulla a parlare con la copertura politico-istituzionale (in Commissione o nelle sedi di partito), perché è facile scrivere articoli per i siti specializzati (specie se anonimi), ma per andare in piazza e metterci la faccia ci vuole qualcosa in più. Tanto più di fronte alle minacce di sanzioni disciplinari fatte ufficialmente recapitare da SMD ai sindacati Interforze e dagli Stati Maggiori di Esercito, Aeronautica e Arma dei Carabinieri ai rispettivi sindacati. Consapevolezza, perché abbiamo rappresentato ed esposto le nostre rivendicazioni con precisione e motivazioni giuridiche e logiche a sostegno. Maturità, perché tutto si è svolto con modi e toni pacati e rispettosi delle regole anti contagio e del delicato momento che vive il Paese.  Ringraziamo le sigle (quasi tutte quelle GdiF) e le persone (tantissimi i finanzieri) che hanno partecipato con noi alla manifestazione e tutto il mondo sindacale di polizia e confederale che ha appoggiato l’iniziativa.

La speranza è che, grazie alla manifestazione ed ai quantomai opportuni dubbi espressi del gruppo M5S in Commissione Difesa del Senato, qualcosa si sia smosso e che il deludente “DDL Corda” partorito dal patto maggioranza/opposizione alla Camera possa essere corretto al Senato. 

Tuttavia non ci facciamo illusioni, al di là delle aperture del Sen. Mininno, le reazioni del Sottosegretario Calvisi (ascolteremo“) e della Presidente Pinotti (specificità) ed il silenzio dei Ministri Guerini e Gualtieri, degli onorevoli Corda e Aresta e dei Senatori Vattuone e Gasparri non promettono molto.

D’altronde, pare che il Governo sia intenzionato ad aprire le trattative per il prossimo rinnovo contrattuale senza sentire i sindacati e questo, purtroppo, la dice lunga.

Sia chiaro! Quello di ieri è solo l’inizio, noi continueremo, in ogni sede (Parlamento, aule di giustizia nazionali ed internazionali, media e piazza) e con ogni modo consentito dalla legge, a rivendicare il diritto dei finanzieri ad avere uno strumento di tutela effettivo, indipendente e funzionale, non certo il surrogato dell’attuale rappresentanza, per giunta a pagamento, disegnato dal DDL Corda.

                                                           LA SEGRETERIA GENERALE SILF