IL RITARDO SINDACATI IN GDF ARRIVA IN PARLAMENTO. ORA SI ACCELERI

Gentili Senatori Marton, Pirro e De Rosa, abbiamo appreso con soddisfazione del vostro intervento riguardo la singolare condizione in cui versano i sindacati delle Fiamme Gialle non ancora operativi e riconosciuti rispetto ai paritetici del comparto Difesa.

Non conosciamo le motivazioni che sottendono dietro tale, inspiegabile ritardo, ma corre l’obbligo di denunciare che ci è di fatto impedito di costruire il prossimo tavolo negoziale insieme ai colleghi che rappresentiamo.

Con tali premesse, si rischia che le prossime trattative contrattuali verranno incredibilmente assegnate alla ormai smunta rappresentanza militare! Deve essere chiaro una volta per tutte che tale ritardo non incide sui sindacati, ma sul diritto costituzionalmente garantito dei finanzieri di godere di tutele Sindacali.

Confidiamo, in tutta onestà, che il vostro solerte e puntuale intervento non si limiti a rilevare questa macroscopica incongruenza, ma induca senza ulteriori ostacoli all’adozione dei regolamenti attuativi della legge 46 per portare tutti i sindacati del personale militare a sedersi al prossimo tavolo negoziale per il rinnovo del contratto 2022-2024.

Diversamente assisteremo all’ennesimo e ingiustificabile bluff, sia da parte delle amministrazioni che dalla politica.

Sotto il testo dell’interrogazione a risposta scritta presentata dai Senatori Marton, Pirro e De Rosa.

24.2.2023                          LA SEGRETERIA NAZIONALE SILF

 

Atto n. 4-00262

Pubblicato il 23 febbraio 2023, nella seduta n. 42

MARTONPIRRODE ROSA – Al Ministro dell’economia e delle finanze. –

Premesso che:

sul sito internet del Sindacato italiano lavoratori finanzieri (SILF) è stato pubblicato, in data 5 febbraio 2023, un comunicato dal titolo “Da locomotiva a tartaruga. La Guardia di Finanza e il sindacato”;

si afferma quanto segue: “Se, tra qualche tempo, anche i lavoratori con le stellette avranno diritto al sindacato lo si deve in larga parte ai finanzieri che, storicamente, meno degli altri militari digerivano quel divieto assoluto imposto dalla normativa abrogata dalla Corte Costituzionale. Sono stati proprio i finanzieri a rivendicare i diritti sindacali e a guidare la battaglia che ha portato alla sentenza n. 120/2018. Purtroppo il M.E.F. e l’amministrazione della Guardia di Finanza si sono contraddistinti per la lentezza e la ritrosia con cui (non) hanno dato attuazione alla sentenza prima ed alla legge ora. Nelle altre amministrazioni militari dipendenti dal Ministero della Difesa, le OO.SS. sono entrate nelle caserme ed hanno già operato prima della legge e molte ora hanno già ottenuto l’iscrizione all’albo. Per la Guardia di Finanza nulla di tutto ciò. Più che arrabbiati siamo dispiaciuti per questo atteggiamento che crediamo non aiuti a costruire un corretto sistema di relazioni. La sentenza c’è, la legge anche, chi è contrario se ne faccia una ragione: il sindacato sarà prima o poi operativo, continuare a traccheggiare porta solo ad inasprire gli animi e, di conseguenza, il confronto”;

considerato che risulta all’interrogante che il Ministro della difesa ad oggi abbia autorizzato l’iscrizione all’albo prevista dalla legge n. 46 del 2022 di oltre 10 organizzazioni sindacali tra militari, mentre il Ministro in indirizzo non avrebbe ancora autorizzato nessuna organizzazione,

si chiede di sapere:

se quanto riportato corrisponda al vero e, nel caso, quali siano i motivi;

quali iniziative di competenza il Ministro in indirizzo intenda adottare affinché sia consentita l’operatività anche delle organizzazioni sindacali tra il personale della Guardia di finanza.