A seguito della manifestazione unitaria dello scorso 14 ottobre il M.E.F. ha finalmente avviato una relazione stabile con i sindacati del personale della Guardia di Finanza. Questo e l’impegno formale ad estendere le tutele della legge Nordio ai finanzieri sono le uniche notizie positive.
Per il resto solo tanta delusione. Zero risorse sulla specificità, Zero risorse sulla previdenza dedicata, Zero impegni sul Regolamento per le relazioni sindacali. Solo un generico impegno a stimolare la soluzione per l’assegno ad personam (bloccato dal MEF).
Abbiamo chiaro quale sia lo stato dei conti pubblici e non pretendiamo trattamenti di favore, dobbiamo tuttavia constatare l’ipocrisia di un governo che a chiacchiere si professa vicino alle Forze dell’ordine, ma da quando è in carica, ha:
- stanziato solo 88 milioni di euro per la specificità, a fronte dei 235 milioni di euro stanziati per il triennio 2019-2021 dai precedenti governi;
- assegnato solo 15 milioni (5 per il 2024 e 10 per il 2025) per la previdenza del comparto, a fronte di stanziamenti ben più ingenti appostati dai precedenti governi (10 milioni per il 2022, 40 milioni per il 2023, 60 per il 2024 e 70 a decorrere dal 2025;
- approvato un Regolamento di attuazione della legge 46/2022 (d.P.R. 9 del 2025) che tende a limitare oltremodo il raggio di azione dei sindacati del personale militare.
Attendiamo che il governo chiarisca in maniera puntuale e perentoria con la relazione tecnica che accompagna il DDL Bilancio i contorni dell’art. 42, specificando che l’incremento dell’età pensionabile non riguardi i limiti ordinamentali del comparto.
Sulla base di queste considerazioni il SILF, unitamente a USIF e SIAF, ha diffuso un comunicato congiunto in cui dichiariamo di proseguire con lo stato di agitazione che ha portato alla manifestazione del 14 ottobre e che, senza risposte concrete da parte del governo , proseguirà con altre forme di protesta.
LA SEGRETERIA NAZIONALE SILF
Comunicato unitario USIF-SILF-SIAF incontro con SSS all’Economia On. Freni