PREMI PER OBLAZIONE E BUONA CONDOTTA EX “LEGGE 168/1951”. I MISTERIOSI BONIFICI

In questi giorni alcuni finanzieri hanno ricevuto bonifici da parte di alcuni Re.T.L.A. per vari importi, da pochi euro a qualche centinaio di euro, con la causale “premi legge n. 168/1951 art. 4 punto 1 e punto 2 lettera a (oppure) b.

Si tratta di quelli che una volta erano definiti “premi per oblazione e buona condotta”.

Alcune leggi, infatti, attribuiscono ai finanzieri dei premi in denaro derivati e finanziati da quota parte delle somme riscosse da accertamenti eseguiti in talune materie: tributarie (legge n. 168/1951), giochi (art. 110 del TULPS), commerciali-doganali (art. 5 legge n. 734/1973 e D.M. 8762/1975), valutarie (art. 2 R.D.L. n. 1928/1938 e D.L.C.P.S. n.1511/1947) o antiriciclaggio  (d.lgs. n. 231/2007). Le quote e le modalità di distribuzione di detti premi sono stabilite dalle stesse norme (es. legge 734/1973) o a fattor comune, dalla legge n. 168/1951 e dalle Circolari del Comando Generale della Guardia di Finanza n. 6/1992 e n. 7/2003.

Le risorse da distribuire in premi affluiscono al Fondo Assistenza Finanzieri che le gestisce sino alla loro distribuzione, mentre l’attribuzione dei premi è affidata ad una Commissione prevista dall’art. 3 della citata legge n.168/1951 che decide sulla base delle proposte e degli elenchi inviati dai Comandi. 

Il meccanismo con cui vengono (o dovrebbero essere) distribuiti i premi relativi alle violazioni regolate dalla legge n. 168/1951, segue il seguente schema:

  1. una quota più consistente delle risorse è destinata agli accertatori: sino ad un massimo di 25.82 euro per ogni verbale per un massimo annuale di 103,28 euro (art. 4 1° punto legge 168/1951);
  2. la quota residuale è destinata (sino al massimo un sesto) ai finanzieri che si sono distinti in servizi di eccezionale importanza (art. 4 2°punto lettera a) e (per il resto) ai finanzieri che si sono distinti per le loro lodevoli prestazioni , sia per condotta esemplare, zelo e attaccamento al servizio, sia per lunga permanenza in località disagiate o in servizi gravosi (art. 4 2°punto lettera b).

Per quanto concerne la distribuzione delle risorse premiali di cui alla legge n. 734/1973  – d.m. 8762/1973 lo schema è piuttosto simile: “lettera a” per i finanzieri accertatori, “lettera b” per i finanzieri che si sono distinti in particolari operazioni e “lettera c” per i finanzieri che si sono distinti per le loro lodevoli prestazioni, sia per condotta esemplare, zelo e attaccamento al servizio, sia per lunga permanenza in località disagiate o in servizi gravosi. In questo caso però il limite massimo è di 38,73 euro per ogni tipo di premio, sino ad un massimo di 154,94 euro annuali.

Come si evince dai documenti contabili 2018 del Fondo Assistenza Finanzieri da poco pubblicati sul sito ufficiale dello stesso Fondo, dopo anni di inspiegabile e inaccettabile stallo (la legge prevede che la distribuzione dei premi abbia cadenza trimestrale!), lo scorso dicembre la Commissione ex art. 3 legge 168/1951 ha deliberato la distribuzione di 13,8 milioni di euro di premi, mentre al 31.12.2018 restano in pancia al FAF, investiti in titoli, ulteriori 8,862 milioni di euro di premi da distribuire.

Per quanto di nostra conoscenza la Commissione ha deliberato l’erogazione dei premi ed ha assegnato ai vari Re.T.L.A. le risorse  di rispettiva competenza, come di seguito specificato:

  1. ex. legge 734/1973 per tre annualità 2014, 2015 e 2016 per un importo complessivo di circa 2.550.000 euro;
  2. ex. legge n. 168/1951 per tre annualità 2014, 2015 e 2016 per un importo complessivo di circa 300.000 euro;
  3. ex art. 110 del TULPS per le annualità dal 2006 al 2016, per un importo complessivo di circa 5,37 milioni euro;
  4. ex legge 231/2007 per le annualità dal 2004 al 2016, per complessivi 5,52 milioni di euro circa.

I Re.T.L.A. sono stati quindi incaricati di procedere all’individuazione degli aventi diritto e di provvedere al pagamento. A quanto ci risulta alcuni Re.T.L.A. hanno già provveduto, altri sono ancora in alto mare.

Occorre specificare che nella distribuzione dei premi non si fa distinzione tra gradi e ruoli e che le somme ricevute dovrebbero essere “netto mano”.

E’ tuttavia del tutto evidente che l’assoluta discrezionalità  e segretezza delle segnalazioni prodotte dai Comandi e l’assoluta mancanza di informazione da parte del FAF, della Commissione e degli stessi Re.T.L.A. (causali dei bonifici incomplete o generiche e assenza di qualsivoglia specifica contabile inviata agli aventi diritto) rendono complicato, per non dire impossibile, comprendere la natura dei premi ricevuti e controllare la correttezza della distribuzione.

Anche per questo serve presto un sindacato!