Pubblichiamo una lettera firmata inviataci da un nostro iscritto.
“Qualche giorno fa ho letto la lettera del collega del Servizio Aereo tutelato dal SILF, e non ho potuto far altro che prendere spunto e scrivere anche io due righe per una vicenda singolare che di cui sono stato, mio malgrado, protagonista.
Inizia tutto due anni fa, quando vincitore di concorso AA.MM. riservato agli appartenenti al Corpo, sono stato avviato alla prevista attività formativa eseguita in modalità e-learning della durata complessiva di 9 mesi. Durante il periodo del ciclo formativo oltre alla frequentazione del corso ho continuato a svolgere la mia mansione presso il mio Reparto di appartenenza. Situazione, questa, in cui si sono trovati molti colleghi del mio corso.
L’anno successivo ricevo il FESI comprensivo delle “presenze” in servizio, per una liquidazione lorda di circa 1800 euro, ma pochi mesi fa, con mio stupore, l’Ente Amministrativo del Comando Regionale da cui dipendo, avvia un procedimento di recupero somme per un importo di 1200 euro, in quanto stando alla Circolare sul FESI il periodo del corso non concorreva alla formazione del “premio di produzione” nella misura corrisposta. A nulla sono servite le mie memorie difensive, le attestazioni di servizio, i fogli di viaggio per missioni espletate durante il periodo di “frequenza” del corso stesso!
Tengo a precisare che l’attività formativa l’ho espletata dopo le “ordinarie” attività di servizio, ovviamente senza maturare straordinario, ma ciò non toglie che ho comunque lavorato! Anzi: lavoravo e studiavo.
Provate ad immaginare lo sgomento! Fortunatamente, non tutti i mali vengono per nuocere. Durante una missione incontro un collega, iscritto SILF, a cui racconto la mia vicenda e lui mi dice: “Perché non ti iscrivi al mio Sindacato? Sei tutelato fino al Consiglio di Stato senza che tu debba sostenere alcuna spesa!” E così ho fatto.
Oggi, grazie alla presenza costante del SILF, e alla consulenza legale prestata dai due Avvocati del sindacato, ho impugnato l’atto di recupero somme dinnanzi al TAR. Onestamente se avessi dovuto spendere 2/3 mila euro per un avvocato non ne sarebbe valsa la pena, ma grazie al SILF ho potuto difendere un mio interesse senza gravare sulla mia famiglia. E questo non è poco; anche perché una cosa mi è parsa subito chiara: rinunciare a difendersi è come rinunciare a curarsi e non ce lo possiamo permettere.
Il ricorso è tutt’ora in atto, ma sono fiducioso. E al di là di come andrà a finire, oggi posso dire di essere comunque soddisfatto: ho trovato colleghi che mi hanno ascoltato e indicato una strada che da solo non avrei mai percorso.
Grazie SILF: siete/siamo una gran bella squadra.
Lettera firmata
I.P.