Ormai è un classico. Prima di ogni incontro per il rinnovo del contratto del personale del comparto sicurezza e difesa sulla stampa nazionale appaiono puntualmente articoli che presentano sempre gli stessi aumenti. L’ultimo annuncio è apparso sulla pagina Facebook del partito del Presidente del Consiglio.
Purtroppo per i tanti addetti al comparto, chi è sul tavolo del rinnovo e conosce i fatti sa che la propaganda nasconde trappole e promesse non mantenute.
Promesse non mantenute.
Perché il Governo aveva promesso una particolare attenzione al personale del comparto sicurezza e difesa e invece le (scarse) risorse assegnate per il rinnovo del contratto sono in percentuale le stesse assicurate agli altri comparti pubblici.
Perché il Governo aveva promesso ulteriori risorse per la specificità e per la previdenza complementare e dedicata e invece non è arrivato nulla rispetto ai quattro spiccioli già stanziati con la Legge di Bilancio 2023.
Perché il Governo aveva promesso, per bocca dello stesso Presidente del Consiglio, di adeguare la scandalosa tariffa del lavoro straordinario del comparto e, seppur più volte sollecitata in sede di riunioni tecniche, non è arrivata nessuna risposta.
Trappole.
Perché lo stesso Governo che dichiara attenzioni verso il personale del comparto sta approvando, senza nessuna condivisione con le OO.SS., un Regolamento (art. 1475 co. 2 d.lgs. 15 marzo 2010, n. 66) che, di fatto, relega le stesse all’irrilevanza. La proposta di Regolamento, infatti, prevede (o prevedrebbe visto che la versione ufficiale non è stata mai resa pubblica) che le OO.SS. abbiano il diritto di consultazione (parere obbligatorio anche se non vincolante) solo su materie di secondo piano (attività assistenziali, ricreative, salubrità delle mense, ecc.) e solo il diritto di informazione preventiva per le materie di natura contrattuale (in primis il trattamento economico). Si tratterebbe di una pericolosa retrocessione rispetto a quanto già riconosciuto alla Rappresentanza Militare dall’art. 59 del d.P.R. 16 marzo 199, n. 254. Per semplificare tutte le Circolari che attuano il contratto prima dovevano passare per il COCER per l’acquisizione del parere obbligatorio, domani saranno solo inviate preventivamente alle OO.SS.. E questo non è imposto dalla legge 46!
Perché la normativa abrogata prevedeva una risposta obbligatoria ed entro un termine (60 giorni) alle sollecitazioni della Rappresentanza Militare, mentre il Regolamento in corso di emanazione non prevede nulla in tal senso. Si stabilizzerebbe così la tendenza delle Amministrazioni militari a non rispondere formalmente alle note delle OO.SS.
Perché la Legge 28 aprile 2022, n. 46 ora in larga parte trasposta nel Codice dell’Ordinamento Militare prevede alcuni gravi, irragionevoli ed evidenti incongruenze rispetto alla funzionalità delle OO.SS., con particolare riferimento alla asimmetria tra la durata delle cariche sindacali e la durata e la frequenza dei distacchi. Incongruenze note e più volte segnalate, ma mai prese in considerazione, eppure le occasioni non sono mancate visto che la legge 46 è già stata oggetto di modifiche.
Abbiamo l’impressione che qualcuno pensa che la trattativa possa essere ridotta alla sola percentuale di risorse da assicurare al trattamento fisso e accessorio (80/20 – 90/10 o altro) ed a qualche ritocco, magari a costo zero, sulla parte normativa.
Il SILF non intende cedere di un millimetro. Per entrare nel vivo della trattativa occorre che il Governo la smetta di fare solo propaganda e mantenga le promesse e fornisca risorse e risposte concrete!!!!