Solo qualche mese fa il presidente del consiglio dichiarava che il governo avrebbe dedicato una particolare attenzione al rinnovo del contratto del personale del comparto sicurezza e difesa.
in quell’occasione la Premier affermò che un ora di straordinario di un poliziotto, carabiniere o finanziere non può essere pagata 6 euro, con tutto il rispetto, meno dell’ora di un collaboratore domestico.
Purtroppo, constatiamo che il governo non sta mantenendo le promesse. Le risorse appostate, infatti, consentono un incremento del 5,78% assolutamente insufficiente rispetto all’inflazione che negli ultimi 3 anni è stata del 17% circa.
Le risorse sono talmente scarse che vanno destinate tutte alla rivalutazione del trattamento fisso. Questo però non basta, occorre trovare il modo di finanziare adeguatamente gli accessori perché sono questi che remunerano i sacrifici dei colleghi dei reparti operativi su cui poggia il sistema sicurezza del paese.
Le criticità del trattamento accessorio vengono da lontano, ma adesso hanno raggiunto una dimensione insostenibile e inaccettabile. Un chiaro esempio è la situazione dello straordinario: il monte ore è esploso negli ultimi anni e la tariffa del personale non dirigente è evidentemente sottopagata, al minimo di legge. Nel solo 2022 per il solo comparto sicurezza sono state pagate 67 milioni di ore per una spesa di 978 milioni di euro.
Vista l’indisponibilità di nuove risorse, abbiamo proposto di razionalizzare il monte ore. Un taglio del 30% consentirebbe un risparmio di 300 milioni circa utili a finanziare adeguatamente le tariffe dello straordinario, il FESI e le indennità ferme da 30 anni. questo punto per noi non è rinviabile, come non rinviabile è la modifica della bozza di regolamento di attuazione della legge 46 che vorrebbe rendere innocui i sindacati militari.
L’unico modo per arginare questa deriva è sostenere i sindacati. Abbiamo dimostrato la nostra forza durante il G7 di Brindisi e la stiamo dimostrando anche nelle trattative per il rinnovo del contratto.
Il 31 luglio saremo in piazza con altre OO.SS. del comparto sicurezza e difesa a Roma in piazza Capranica (davanti Montecitorio) e in diverse piazze di Italia, per testimoniare tutto il nostro disappunto per un contratto che, allo stato, non può essere accettato.
LA SEGTETERIA NAZIONALE SILF