Il Comando Generale ha escluso da tempo, dall’accesso al compenso straordinario in esecuzione dei servizi resi nel contrasto all’immigrazione clandestina, il personale impiegato nelle sale operative dei Gruppi Aeronavali (Cagliari, Messina, Taranto), nei Reparti Operativi Aeronavali (Palermo, Vibo Valentia, Bari …), nella Centrale di Coordinamento Operativo (Comando Operativo Aeronavale) e Frontex International Coordination Centre (ICC) di Pratica di Mare e i diversi Local Coordination Centre (LCC) di supporto.
Come evidenziato con la nostra nota (allegata a piè di pagina) secondo l’Organo di Vertice tale compenso accessorio spetterebbe solo al personale direttamente impiegato nel contrasto al fenomeno migratorio clandestino quindi riconducibile, in linea di massima, ai soli colleghi impiegati nei pattugliamenti aereo e navali, escludendo di fatto tutto il personale delle sale operative. direttamente coinvolte nelle operazioni di supporto.
Questa O.S. ritiene, invece, che il lavoro svolto dagli operatori delle sale operative, sebbene di “supporto alle operazioni di soccorso e assistenza ai migranti”, proprio in ragione della loro attività di coordinamento delle operazioni di polizia sviluppate a mare e per cielo, rientra a pieno titolo nella spettanza del particolare emolumento e pertanto non deve essere escluso a priori dall’emolumento accessorio in argomento.
Nella realtà, purtroppo, almeno per quanto noto a questo sindacato, parrebbe che ai colleghi impiegati in tali servizi, non solo non gli viene riconosciuto il lavoro straordinario (ICC e LCC), ma quello “classico” eventualmente prodotto (GAN e ROAN) viene in buona parte “tagliato”. Immaginiamo che lo stesso trattamento venga “riservato” anche ai colleghi in forza presso la Centrale Operativa del Comando Generale.
Per quanto premesso possiamo immaginare che la questione possa assumere contorni stressogeni di rilievo, se consideriamo la compressione (tagli) a cui è soggetto il monte ore dello straordinario in generale, pertanto aprire ai capitoli dell’immigrazione clandestina, su questi specifici settori d’impiego, consente da un lato il giusto ristoro per il personale e, dall’altro lato, consentirebbe alla stessa Amministrazione di recuperare risorse da redistribuire in altri settori.
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