Nell’ultimo contratto siamo riusciti ad ottenere il pagamento garantito di tutte le ore di straordinario tagliate l’anno precedente.
E’ evidente che questa novità può portare ad un incremento della spesa per lavoro straordinario, atteso che le ore che prima venivano pagate sottoforma di riposo compensativo ora devono essere retribuite in euro. Proprio per questo il Comando Generale ha sensibilizzato tutti i Comandi ad un utilizzo più responsabile dello strumento.
Ci hanno segnalato che on qualche reparto questa raccomandazione si è tradotta in comportamenti non corrispondenti alle regole: anticipo “RI”, pianificazione coatta di “RP” o “RO”, mancata concessione di licenze e permessi in presenza di straordinario tagliato, cambio del modulo organizzativo in presenza di elezioni, ecc.
Per correggere queste storture siamo già intervenuti in diverse situazione sul territorio.
Rimane il fatto che lo straordinario presenta diversi e gravi elementi di criticità, se è vero che rappresenta il 7,3% della retribuzione complessiva del personale non dirigente, percentuale che arriva addirittura al 17,78% per il personale dirigente. Non solo, non essendoci limiti individuali invalicabili, anche la distribuzione del sacrificio sul personale è iniqua: c’è chi è chiamato a svolgere 60 ore al mese per anni e chi non è mai chiamato oltre l’orario d’obbligo.
Anche in vista del prossimo rinnovo contrattuale abbiamo scritto al Comando Generale per avviare un confronto volto a rivedere la tariffa (del tutto inadeguata per il personale non dirigente) e la gestione del lavoro straordinario, con l’introduzione di limiti individuali invalicabili.
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