POLIZIA DEL MARE. CARABINIERI E POLIZIA “ABBORDANO” LA MADIA.

Le competenze di pubblica sicurezza in mare, assegnate alla Guardia di Finanza con carattere di esclusività, così come previsto dall’art. 2 del Decreto Legislativo 17 agosto 2016 n. 177 (c.d. “legge Madia”), iniziano a vacillare a suon di decreti legge in corso di esame (Forze di Polizia) e bandi di gara milionari per motovedette d’altura giustificate per la necessità di trasporto dei sommozzatori dei Carabinieri. Il sospetto, sempre più concreto, è che l’Arma e la Polizia di Stato stiano “abbordando” la Madia per relegarsi nuovi spazi di manovra in termini di competenze a mare.

Parrebbe, infatti, che la bozza del citato decreto, che a nostro avviso è un pot-pourri di provvedimenti privi di carattere d’urgenza, preveda l’assegnazione di ben 80 imbarcazioni a Polizia e Carabinieri per “garantire il potenziamento delle azioni di vigilanza dei litorali”.

Al dire il vero sulla questione i Carabinieri sono già un passo avanti. È di circa un anno fa il bando di gara dal valore di 9 milioni di euro per l’acquisto di 6 motovedette d’altura, come anticipato, destinate al trasporto dei nuclei sommozzatori per operazioni in alto mare: acquisto e manutenzione di mezzi, e formazione del personale, per svolgere operazioni già di competenza di Guardia Costiera, Guardia di Finanza, Marina militare, Aeronautica e vigili del fuoco.

In un momento di significativa necessità di contrazione della spesa pubblica, appare del tutto surreale e pericolosa la tendenza di duplicare compiti e responsabilità tra diverse amministrazioni dello Stato, soprattutto per quelle impegnate nel settore della difesa e sicurezza dei confini e della salvaguardia delle vite umane a mare, le cui competenze sono prestabilite e riconosciute, ormai da tempo dal vigente quadro normativo, così come recentemente novellato, per quanto riguarda espressamente la Guardia di Finanza, dall’art. 29 del D.L. 48/2025.

Sul punto ci duole constatare che i tragici fatti di Cutro non hanno insegnato niente a nessuno, anzi: oggi, il quadro generale della “Madia” mostra le porte girevoli di un provvedimento che più che razionalizzare funzioni e compiti a vantaggio dell’efficienza delle FF.P. (di cui l’unica razionalizzata è stata la Forestale) ha gettato le basi per duplicare e diluire funzioni (PS e CC) attribuendo e limitandone altre (GdF).

A questo punto bisognerebbe interrogarsi su come inquadrare, diversamente, gli spazi concessi alle due polizie generaliste nonostante il tracciato del loro perimetro (art. 4 co. 1), con le nuove responsabilità riconosciute alle Fiamme Gialle ad invarianza di “risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente” (art. 4 co.4). Alla luce di questa breve e succinta analisi potremmo concludere che mentre ai Finanzieri (e Guardia Costiera) restano le responsabilità e le sale dei tribunali, a poliziotti e carabinieri, che possono essere delegati per indagare su questioni su cui non hanno specifica perizia, vanno nuovi mezzi e risorse con proiezione di nuove aree di competenza il che, se confermato, sarebbe molto grave: sia per i colleghi, tutti, che per l’utenza, in quanto nella proliferazione delle responsabilità si aprono le porte dell’ingiustizia.

Certi di interpretare il senso di scoramento dell’intero comparto Aeronavale, chiediamo alla politica una presa di coscienza evitando che vengano operate speculazioni o tentativi più o meno velati di confondere le acque, perché con questi chiari di luna i finanzieri sono sempre più amareggiati e disorientati; e in mancanza di saldi punti di riferimento il vagar per mare è un salto nel buio.

FRANCESCO ZAVATTOLO – SEGRETARIO GENERALE SILF

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